Il D.L. 193/2016 (Definito decreto fiscale) consente nuovamente la regolarizzazione di posizione finanziare estere precedentemente non dichiarate e come tali non utilizzabili in maniera lecita. Tale possibilità è concessa fino al 31 luglio 2017 (salvo un ulteriore periodo di 90 giorni per le integrazioni), anche ai soggetti che hanno aderito alla precedente voluntary limitatamente però al versante “nazionale” (quindi alle somme non dichiarate e detenute in cassette di sicurezza in Italia).
Procedura e sanzioni ricalcano sostanzialmente la precedente voluntary tranne per una sostanziale differenza: l’autoliquidazione delle somme dovute da parte del contribuente. Cosa significa ciò? Che il contribuente dovrà calcolare da se imposte, sanzioni ed interessi ed autoliquidare il tutto tramite F24 (sarà poi l’Agenzia delle Entrate a verificare la correttezza dei calcoli).
Tale calcolo potrà anche essere chiesto direttamente all’Agenzia delle Entrate, ma in questa circostanza le sanzioni aumenteranno del 10%, per tale motivo consigliamo di rivolgersi a professionisti qualificati.
Per quanto riguarda gli aspetti procedurali infine, come si legge nell’inserto mensile norme e tributi del sole 24 ore, i capitali emersi andranno ad incrementare, in parti uguali, le dichiarazione fiscali degli ultimi 5 anni e non quindi solo quella dell’ultimo anno come era invece previsto in precedenza.
La valutazione dell’opportunità offerta (che potrebbe essere l’ultima) va effettuata anche alla luce della sempre maggior adesione dei paesi una volta ritenuti “sicuri” al sistema di collaborazione con le nazioni OCSE e quindi anche con lItalia. Basta pensare che le informazioni sulla detenzione di conti correnti ed in generale di disponibilità finanziaria all’estero verrà ormai fornito anche da stati come Panama.
Con questa adesione diventano 105 i paesi che hanno aderito alla “Convenzione Multilaterale sulla mutua Assistenza Amministrativa in materia fiscale”; tutti questi Stati sono impegnati ad aderire ad ogni forma possibile di collaborazione in materia di accertamento e riscossione delle imposte. In buona sostanza i capitali nascosti non esisteranno più.
Lo studio Baruffa Caponi, avendo già realizzato più operazioni similari nel corso della precedente voluntary disclosure, vi offre la propria assistenza e consulenza al fine di regolarizzare eventuali somme detenute all’estero e non dichiarate nella maniera più corretta possibile.
Per informazioni 0532/211115 – baruffag@tin.it